Quest'anno mi sono fatta prendere dalla serie televisiva che viene trasmessa su Rai 4, creata da Aaron Spelling e Darren Star degli anni 90, il titolo non vi sarà nuovo, perché Beverly Hills 90210 ha appassionato tanti di quei ragazzi di quella generazione che i personaggi erano diventati degli idoli al punto che si compravano i poster da appendere nelle camerette, maglie, libri e tanti altri articoli e gadgets del telefilm.
Da un po' di tempo stanno mandando le stagioni in onda e non me ne sto perdendo nemmeno una, però non voglio finire come quando lo mandarono su Mediaset (su Italia 1) che mi persi alcune puntate perché nel 1991 non tutti avevamo il videoregistratore come adesso.
E' divertente rivedere i personaggi come la famiglia Walsh con i fratelli gemelli Branda e Brendon, la madre Cindy e il padre Jim, entrambi che raffigurano un esempio di genitori all'antica e tradizionali in un certo senso, ma sempre pronti a dare consigli e insegnamenti saggi ai figli e agli amici.
Kelly Taylor era la biondina di punta del programma, una bellezza californiana per quei tempi, amante dello shopping, delle frivolezze ma non solo, un po' come Steve Sanders grande amico di Brendon Walsh.
Donna Martin (il vero nome è Tori Spelling) tra l'altro è anche la figlia del produttore, piena di soldi nella vita reale, dunque non solo nella finzione del ricco quartiere di Los Angeles California, Beverly Hills 90210, appunto come il nome del telefilm.
Andrea Zuckerman è l'intellettuale del gruppo di amici e nella prima serie è un esempio importante di dedizione allo studio e alle attività extra scolastiche, come quella di far parte di una redazione per un giornale scolastico.
Personaggio di punta della serie tv è Dylan McKay (al secolo Luke Perry) che diventa un simbolo per la generazione degli anni novanta per il suo modo di fare e il look trasgressivo un po' alla James Dean, idolo americano e in tutto il mondo.
E' davvero stimolante poter rivedere le puntate e notare come stavano avanti in California, infatti adesso può sembrare normale quello che fanno i ragazzi ma, credetemi, quasi 20 anni fa in Italia erano cose lontane anni luce.
Ed è anche una soddisfazione sapere che gli argomenti sono tutti importanti per la vita sociale dei giovani, mentre adesso si è attenti quasi in tutto all'apparenza e ai reality show dove si mostra tutto e si lanciano pochi messaggi istruttivi o addirittura nessuno. Ricordiamo anche la mitica sigla.
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