03/03/12

L'antimiracolo documentario su San Nicandro Garganico

Con la regia e la scenografia di Elio Piccon ho scoperto da poco tempo questo documentario intitolato L'antimiracolo che racconta una storia del sud Italia prendendo come riferimento il territorio di San Nicandro Garganico.
Siamo a metà degli anni sessanta, precisamente nel 1965 e mentre al nord avviene il cosiddetto miracolo economico italiano, in questo prodotto si vuole raccontare il dramma vissuto da una parte della popolazione che è ancora immersa nell'arretratezza e non solo.
La questione meridionale ce la trasciniamo avanti già da diverso tempo e anche nei giorni nostri queste differenze non sono affatto sparite, purtroppo.
Questa di Lesina e dei paesi limitrofi della zona di Foggia, in Puglia, viene assemblata con una tecnica molto affine al documentario per sensibilizzare il pubblico di tutta la penisola sul livello di vita arcaico e l'arretratezza che ancora rappresenta la quotidianità di molti comuni.
Per far capire come le persone in molte zone vivono sotto il livello di povertà, mentre in una parte della nostra nazione c'è il pieno progresso, si prendono come protagonisti alcuni pescatori e si ripercorre con loro la tipica giornata lavorativa, ma si va anche oltre illustrando le tradizioni del luogo.

Lo sbocco occupazionale principale in questa città arretrata viene offerto da una misera palude, una laguna ostica per i pescatori che dovranno faticare molto duramente in condizioni estreme tra fango, alghe e zanzare. L'unico piatto del giorno per mangiare, inoltre, viene messo a disposizione solo dalla natura con le rane che si trovano in quantità e sono il cibo dei poveri mentre lavorano nel pantano di San Nicandro Garganico.
Qualcuno è più fortunato per aver ottenuto una zona più ricca dal punto di vista della presenza di anguille che poi verranno vendute per guadagnare qualcosa e mantenere la famiglia, mentre altri cercheranno nel dolore delle alternative che si trasformeranno in tragici fallimenti.
L'antimiracolo però non si sofferma solo sul durissimo lavoro del principale settore del luogo ambito da tutti, e qui c'è anche l'esempio di un giovane che aveva un bel lavoro pulito come operaio in Germania, dove lo stipendio era buono, ma è tornato nella sua terra nativa perché voleva stare con i suoi cari, perché fuori si sentiva solo.
Questa pellicola ci mostra la realtà difficile dell'Italia meridionale, anche dal punto di vista delle forti tradizioni e della cultura arretrata che è dettata spesso proprio dall'ignoranza in un luogo dove probabilmente la scuola non viene ancora considerata abbastanza con il suo valore per migliorare le condizioni di vita. Anche il dialetto è più diffuso, diventando la lingua madre.
Ma l'istruzione, spesso, viene negata anche perché le condizioni economiche non lo permettono, soprattutto perché i bambini arrivati ad una certa età devono imparare un mestiere ed aiutare a casa con un ulteriore reddito, anche se minimo e quasi insignificante.
Dalla palude dei pescatori ci si sposta in centro con la festa patronale di San Primiano, da notare che molte delle tradizioni ancora oggi vengono tramandate in quasi tutti i paesi del sud, dove le attrazioni unite al culto religioso non differiscono molto da quanto possiamo vedere in questo pezzo su San Nicandro Garganico.
Per il momento non voglio svelare nessuna scena in particolare sul documentario L'antimiracolo, però vi invito a cercare il Dvd per farvi un po' di cultura sul nostro passato, sulle radice della nostra nazione.

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