Tra le produzioni italiane del mese di dicembre, Cado dalle nubi di Checco Zalone è stata veramente una bella sorpresa del genere commedia che fa ridere prima di vedere altre pellicole in sala.
Stupendo, ecco i commenti che troviamo su Facebook di chi lo ha visto, fa crepare dalle risate sono le opinioni dei miei amici su Msn Messenger che erano andati prima di me per vedere il comico.
Concordo pienamente con tutti, perché è veramente esilarante.
Finalmente qualcosa che mi ha divertito come facevano Aldo Giovanni e Giacomo o, rimanendo nelle recenti novità, direi anche come mi ha fatto ridere Nati Stanchi di Ficarra e Picone, usciti quest'anno con il nuovo Baaria.
Di dov'è Checco? E' nato a Bari e vive a Capurso, infatti vedrete molti riferimenti ai piccoli paesi pugliesi, alle tradizioni (luoghi comuni soprattutto) e alle battute in dialetto barese di molti degli attori presenti nella produzione.
Divertente il partito del nord quando vede ospitare il classico cantante meridionale e il padre di Marica, ragazza di cui è innamorato il protagonista. Anche se all'inizio è Angela la sua fidanzata, musa ispiratrice di un cd con i testi delle canzoni che parlano tutti di lei, anche l'ultima, ma guardate in sala o in dvd quando uscirà il perché.
Questi, però, sono solo alcuni momenti demenziali del comico che ha raggiunto il successo con Zelig, ed è proprio la voglia di diventare famosi dei giovani talenti uno dei temi portanti di Cado delle nubi di Checco Zalone.
Qui, invece di X Factor, c'è I want you, un talent show che naturalmente richiama il famoso programma tv in onda su Rai 2.
Riuscirà a conquistare Marica dopo che è andato a vivere a Milano? Ah ecco, dimenticavo di parlare della sua partenza dalla Puglia verso il nord Italia con il suo amico di colore che gli dovrebbe fare da manager.
Un ignorante che fa ridere? Ecco la sua qualità (parlo del personaggio interpretato) e vi consiglio di vedere tutte le scene di Cado dalle nubi.
03/12/09
26/11/09
Survivors I Sopravvissuti
Una serie tv che mi ha catturato durante il mese di novembre è Survivors, uscito in Italia con il titolo tradotto I Sopravvissuti.
Non sono riuscita a vederlo quando è stato fatto per la prima volta in Inghilterra nell'anno 1975 perché non ero ancora nata, così eccomi ritrovata a guardare la prima puntata e così tutta la serie nelle tre stagioni, nel giro di poche settimane, perché è veramente bello per chi ama questo genere di fantascienza.
Creato e prodotto da Terry Nation (lo conoscete anche per Doctor Who) per la BBC che ha realizzato veramente tante pellicole interessanti, nella prima stagione, seconda e terza, parla di un virus che ha colpito la popolazione mondiale, anche se è incentrato nelle terre britanniche.
L'epidemia sembrava una banale influenza, all'inizio, mentre poi si trasforma in un virus letale che risparmia solo l'1% della popolazione di tutto il mondo.
I sopravvissuti (Survivors) dopo la catastrofe devono riorganizzarsi in tante comunità ed imparare a vivere con il lavoro e il sudore delle proprie mani nelle fattorie abbandonate per ottenere le materie prime, soprattutto il cibo per nutrirsi.
Si affidano alla coltivazione agricola e l'allevamento di animali con le poche conoscenze e si creano i leader che gestiscono le comunità.
Tanti diventano sciacalli in un dualismo tra bene e male che dura per tutte le puntate della serie televisiva.
Tanti i principi messi in evidenza in questo bellissimo capolavoro del passato.
Un remake è stato fatto anche di recente, solo che in Italia il nuovo è stato bloccato forse perché non ha ottenuto il giusto interesse.
A dicembre 2008 il DVD di Survivors è stato ristampato dalla Yamato video e io l'ho subito comprato su eBay. Il filmato della sigla degli anni '70 di Sopravvissuti spiega in un certo senso anche l'introduzione della catastrofe.
Non sono riuscita a vederlo quando è stato fatto per la prima volta in Inghilterra nell'anno 1975 perché non ero ancora nata, così eccomi ritrovata a guardare la prima puntata e così tutta la serie nelle tre stagioni, nel giro di poche settimane, perché è veramente bello per chi ama questo genere di fantascienza.
Creato e prodotto da Terry Nation (lo conoscete anche per Doctor Who) per la BBC che ha realizzato veramente tante pellicole interessanti, nella prima stagione, seconda e terza, parla di un virus che ha colpito la popolazione mondiale, anche se è incentrato nelle terre britanniche.
L'epidemia sembrava una banale influenza, all'inizio, mentre poi si trasforma in un virus letale che risparmia solo l'1% della popolazione di tutto il mondo.
I sopravvissuti (Survivors) dopo la catastrofe devono riorganizzarsi in tante comunità ed imparare a vivere con il lavoro e il sudore delle proprie mani nelle fattorie abbandonate per ottenere le materie prime, soprattutto il cibo per nutrirsi.
Si affidano alla coltivazione agricola e l'allevamento di animali con le poche conoscenze e si creano i leader che gestiscono le comunità.
Tanti diventano sciacalli in un dualismo tra bene e male che dura per tutte le puntate della serie televisiva.
Tanti i principi messi in evidenza in questo bellissimo capolavoro del passato.
Un remake è stato fatto anche di recente, solo che in Italia il nuovo è stato bloccato forse perché non ha ottenuto il giusto interesse.
A dicembre 2008 il DVD di Survivors è stato ristampato dalla Yamato video e io l'ho subito comprato su eBay. Il filmato della sigla degli anni '70 di Sopravvissuti spiega in un certo senso anche l'introduzione della catastrofe.
19/10/09
Orphan trailer e trama
Aspettavo un bel horror dagli trama con svolti psicologici, thriller e misteriosi come Orphan in questi giorni nelle sale, infatti questa nuova produzione del regista Jaume Collet-Serra è fresca dell'anno.
La durata non è breve, infatti dura quasi 2 ore e parla di una coppia con già due figli che, per trovare la tranquillità e serenità della propria famiglia a causa della prematura perdita di una bambina ancora nella pancia della mamma, decide di adottare Esther che sembra tenera e brillante quando viene conosciuta in orfanotrofio.
Ma probabilmente la suora conosce già qualcosa di strano in quella fanciulla, visto che già tra gli altri piccoli della comunità era accaduto qualcosa di malvagio.
Il regista lo conosciamo di sicuro con La Maschera di cera, ma adesso, con Orphan, come potrete vedere ci offre il terrore puro.
La paura è nata da un aspetto psicologico e thriller attorno alla bambina che si chiama Esther.
Una buona dose di suspance per tutte e due le ore della durata con un finale tutto a sorpresa sulle origini della fanciulla adottata in orfanotrofio.
Non mi piace solo un aspetto, cioè quello che sa di già visto in altre produzioni cinematografiche, ovvero che il padre e gli altri personaggi non credono alla madre che ha sospetti già da subito per poi pentirsene alla fine, anche se forse è troppo tardi.
Questa più o meno è una scheda, se si vuole chiamare così, adesso possiamo vedere l'anticipazione del trailer su Youtube.
La durata non è breve, infatti dura quasi 2 ore e parla di una coppia con già due figli che, per trovare la tranquillità e serenità della propria famiglia a causa della prematura perdita di una bambina ancora nella pancia della mamma, decide di adottare Esther che sembra tenera e brillante quando viene conosciuta in orfanotrofio.
Ma probabilmente la suora conosce già qualcosa di strano in quella fanciulla, visto che già tra gli altri piccoli della comunità era accaduto qualcosa di malvagio.
Il regista lo conosciamo di sicuro con La Maschera di cera, ma adesso, con Orphan, come potrete vedere ci offre il terrore puro.
La paura è nata da un aspetto psicologico e thriller attorno alla bambina che si chiama Esther.
Una buona dose di suspance per tutte e due le ore della durata con un finale tutto a sorpresa sulle origini della fanciulla adottata in orfanotrofio.
Non mi piace solo un aspetto, cioè quello che sa di già visto in altre produzioni cinematografiche, ovvero che il padre e gli altri personaggi non credono alla madre che ha sospetti già da subito per poi pentirsene alla fine, anche se forse è troppo tardi.
Questa più o meno è una scheda, se si vuole chiamare così, adesso possiamo vedere l'anticipazione del trailer su Youtube.
04/10/09
2012 L'avvento del male
Catastrofi naturali dovute ad una predizione, ecco cosa troviamo in 2012 L'Avvento del Male.
La fine è stata annunciata proprio per il giorno 21 dicembre di quest'anno secondo i Maya, confermata dagli Opi Indiani d'America e con i saggi tibetani che confermano l'effetto e così illustri nomi come Gordon Michael Scallion che preannuncia l'affondamento di intere nazioni o i testi ebraici che parlano di una meteorite che distruggerà la terra.
Da qui si capisce che la pellicola del regista Brian Trenchard Smith, in uno stile catastrofico tra horror e genere fantastico, potrebbe essere gradita da chi adora questo tipo di cose.
Personalmente ho trovato, nonostante gli effetti speciali da grandi budget, un prodotto che non decolla, un insieme di scene che non mi ha fatto saltare dalla sedia come è capitato ad esempio con The Day After Tomorrow, Indipendece Day o Vulcano – Los Angeles 1997 che ritengo tra gli altri delle bellissime produzioni che parlano di cataclismi.
In 2012 L'avvento del male, il protagonista Stone Alexander, da bambino è malvagio, poi cresce e si capisce che impersonifica il diavolo e che vuole impadronirsi del mondo, diventare l'uomo più potente della Terra.
Come fa per ottenere questo? Forze e strategia militare unita all'imponenza mediatica, come è facile immaginare nei nostri anni in cui tutto passa per tv, radio, internet e stampa in generale.
A contrastare il diavolo che è in Stone Alexander c'è il fratello David che diventa alla fine anche Presidente degli Stati Uniti d'America (ovviamente sempre considerata la più grossa potenza economica mondiale).
Cosa dire, piacevole da vedere in dvd, ma sono certo che non ha le forze per diventare un classico, un cult di questo genere tra catastrofi naturali e cataclismi.
Da precisare che c'è un'altra produzione con lo stesso nome che è quella di reale successo, mentre questa è stata presentata nello stesso periodo con meno considerazione, per fortuna e giustamente.
Cosa succederà veramente il 21 dicembre? Ci sarà davvero un 2012 l'avvento del male? Difficile credere alle storie narrate dagli antichi in forma di previsione, per quanto possano sembrare reali.
La fine è stata annunciata proprio per il giorno 21 dicembre di quest'anno secondo i Maya, confermata dagli Opi Indiani d'America e con i saggi tibetani che confermano l'effetto e così illustri nomi come Gordon Michael Scallion che preannuncia l'affondamento di intere nazioni o i testi ebraici che parlano di una meteorite che distruggerà la terra.
Da qui si capisce che la pellicola del regista Brian Trenchard Smith, in uno stile catastrofico tra horror e genere fantastico, potrebbe essere gradita da chi adora questo tipo di cose.
Personalmente ho trovato, nonostante gli effetti speciali da grandi budget, un prodotto che non decolla, un insieme di scene che non mi ha fatto saltare dalla sedia come è capitato ad esempio con The Day After Tomorrow, Indipendece Day o Vulcano – Los Angeles 1997 che ritengo tra gli altri delle bellissime produzioni che parlano di cataclismi.
In 2012 L'avvento del male, il protagonista Stone Alexander, da bambino è malvagio, poi cresce e si capisce che impersonifica il diavolo e che vuole impadronirsi del mondo, diventare l'uomo più potente della Terra.
Come fa per ottenere questo? Forze e strategia militare unita all'imponenza mediatica, come è facile immaginare nei nostri anni in cui tutto passa per tv, radio, internet e stampa in generale.
A contrastare il diavolo che è in Stone Alexander c'è il fratello David che diventa alla fine anche Presidente degli Stati Uniti d'America (ovviamente sempre considerata la più grossa potenza economica mondiale).
Cosa dire, piacevole da vedere in dvd, ma sono certo che non ha le forze per diventare un classico, un cult di questo genere tra catastrofi naturali e cataclismi.
Da precisare che c'è un'altra produzione con lo stesso nome che è quella di reale successo, mentre questa è stata presentata nello stesso periodo con meno considerazione, per fortuna e giustamente.
Cosa succederà veramente il 21 dicembre? Ci sarà davvero un 2012 l'avvento del male? Difficile credere alle storie narrate dagli antichi in forma di previsione, per quanto possano sembrare reali.
25/09/09
Segnali dal futuro
Comincio la recensione di Segnali dal futuro, presto in uscita dvd, notando che il tempo passa per tutti, infatti trovo Nicolas Cage invecchiato, di conseguenza se ho avvertito questo suo cambiamento nell'aspetto fisico significa che anche io sto cambiando.
Breve parentesi su un attore che trovo molto bravo prima di parlare di una storia veramente intrigante.
Quella che parte dall'anno 1958 quando ai bambini durante l'inaugurazione di una nuova scuola elementare viene chiesto di preparare dei disegni da inserire in una "capsula del tempo" da sotterrare.
In America vanno molto di moda queste simpatiche pratiche, infatti non sarà la prima volta che in una produzione cinematografica vedo questo gioco di mettere tutto sotto terra.
Dopo molti anni (i giorni nostri) viene aperta la capsula chiusa ermeticamente e una bambina dice di sentire delle voci (come un altro episodio simile verificatosi nel passato) e trova un foglio senza disegno ma con dei numeri che sembrerebbero senza senso.
Il padre, il professor Ted Myles (Nicolas Cage), che è anche affascinato dai misteri dell'universo, scopre che non si tratta di informazioni inspiegabili, ma di una lista di numeri che contengono un messaggio in codice che prevedeva con sconcertante esattezza date, luoghi e il numero delle vittime di tutti i principali disastri avvenuti negli ultimi 50 anni.
Segnali dal futuro mi è piaciuto molto, gli regalo un bel voto alto tra quelli consigliati per chi adora la fantascienza ben fatta.
Breve parentesi su un attore che trovo molto bravo prima di parlare di una storia veramente intrigante.
Quella che parte dall'anno 1958 quando ai bambini durante l'inaugurazione di una nuova scuola elementare viene chiesto di preparare dei disegni da inserire in una "capsula del tempo" da sotterrare.
In America vanno molto di moda queste simpatiche pratiche, infatti non sarà la prima volta che in una produzione cinematografica vedo questo gioco di mettere tutto sotto terra.
Dopo molti anni (i giorni nostri) viene aperta la capsula chiusa ermeticamente e una bambina dice di sentire delle voci (come un altro episodio simile verificatosi nel passato) e trova un foglio senza disegno ma con dei numeri che sembrerebbero senza senso.
Il padre, il professor Ted Myles (Nicolas Cage), che è anche affascinato dai misteri dell'universo, scopre che non si tratta di informazioni inspiegabili, ma di una lista di numeri che contengono un messaggio in codice che prevedeva con sconcertante esattezza date, luoghi e il numero delle vittime di tutti i principali disastri avvenuti negli ultimi 50 anni.
Segnali dal futuro mi è piaciuto molto, gli regalo un bel voto alto tra quelli consigliati per chi adora la fantascienza ben fatta.
21/09/09
Drag Me to Hell
Ritorna il regista Sam Raimi con l'horror Drag Me to Hell, mi spiego meglio, non è che sia sparito, perché ha fatto una trilogia di successo in questi ultimi anni, ovvero Spider-Man.
Ma era da tempo che non ci faceva vedere qualcosa di paura, terrificante, ovviamente mettendoci un pizzico di comicità per far ridere durante alcune scene disgustose.
Non a caso è stato lui l'autore della serie La Casa che conoscono tutti i fans dei generi americani degli anni '80 e '90 e gli estimatori di produzioni cult.
Come si può capire bene anche dal trailer delle anteprime di settembre, la storia della protagonista Christine Brown è in un'ascesa di successo con una carriera avviata in banca oltre ad avere un fidanzato dolce che la ama nonostante sua madre non digerisca la ragazza perché proviene da una fattoria mentre lei per il figlio avrebbe voluto un avvocato o comunque una donna ricca.
Poi un giorno Christine scopre che è candidata a diventare vice direttore, ma potrebbe sfumare l'occasione a causa di un nuovo arrivato in ufficio che cerca di scavalcarla a tutti i costi.
Poi entra in azione la paura e la comicità di Drag Me to Hell con l'entrata di una vecchia anziana che è veramente terrificante di aspetto e maniere.
Cerca una proroga per non perdere la sua casa e la supplica, ma Christine decide di non darla per farsi notare dal suo capo ed assicurarsi la promozione in banca, così la vecchia zingara si arrabbia e la segue nel garage mandando alla protagonista una maledizione che l'accompagnerà in terrificanti scene.
Bella l'unione di scene orrende e da brividi con tanto di tensione miste alla comicità che ricorderete nella serie cult La Casa dello stesso regista (spero non lo ricordiate solo per la trilogia Spider-Man).
Come uno dei grandi romanzi che tanto si producevano negli anni '80 e '90 in America, è decisamente uno spettacolo da andare a vedere Drag Me to Hell con gli amici o la fidanzata per farsi abbracciare quando ha paura.
Ma era da tempo che non ci faceva vedere qualcosa di paura, terrificante, ovviamente mettendoci un pizzico di comicità per far ridere durante alcune scene disgustose.
Non a caso è stato lui l'autore della serie La Casa che conoscono tutti i fans dei generi americani degli anni '80 e '90 e gli estimatori di produzioni cult.
Come si può capire bene anche dal trailer delle anteprime di settembre, la storia della protagonista Christine Brown è in un'ascesa di successo con una carriera avviata in banca oltre ad avere un fidanzato dolce che la ama nonostante sua madre non digerisca la ragazza perché proviene da una fattoria mentre lei per il figlio avrebbe voluto un avvocato o comunque una donna ricca.
Poi un giorno Christine scopre che è candidata a diventare vice direttore, ma potrebbe sfumare l'occasione a causa di un nuovo arrivato in ufficio che cerca di scavalcarla a tutti i costi.
Poi entra in azione la paura e la comicità di Drag Me to Hell con l'entrata di una vecchia anziana che è veramente terrificante di aspetto e maniere.
Cerca una proroga per non perdere la sua casa e la supplica, ma Christine decide di non darla per farsi notare dal suo capo ed assicurarsi la promozione in banca, così la vecchia zingara si arrabbia e la segue nel garage mandando alla protagonista una maledizione che l'accompagnerà in terrificanti scene.
Bella l'unione di scene orrende e da brividi con tanto di tensione miste alla comicità che ricorderete nella serie cult La Casa dello stesso regista (spero non lo ricordiate solo per la trilogia Spider-Man).
Come uno dei grandi romanzi che tanto si producevano negli anni '80 e '90 in America, è decisamente uno spettacolo da andare a vedere Drag Me to Hell con gli amici o la fidanzata per farsi abbracciare quando ha paura.
15/09/09
Flash of genius auto Ford e tergicristalli
Un prodotto veramente avvincente è questo Flash of Genius che parla della lunga battaglia legale del professor Robert Kearns e dell'auto Ford Motor Company che gli ruba negli anni '40 l'idea del tergicristalli regolabile ad intermittenza.
La sua invenzione parte da un incidente che ha avuto durante il viaggio di nozze con la moglie, quando, per aprire una bottiglia di champagne, il tappo gli finisce nell'occhio sinistro rendendolo in parte cieco.
Per fortuna il professore universitario grazie al brevetto ed alla sua perseveranza nella battaglia legale (tra l'altro anche senza avvocato, visto che nessuno crede a fondo nel caso e prende da solo le sue difese), dopo tanti anni riesce ad ottenere un risarcimento di molti milioni dalla Ford per l'idea rubata dei tergicristalli elettrici ad intermittenza e soprattutto il riconoscimento del suo genio brevettato.
Flash of genius è una di quelle idee molto belle, avvincenti e capace di provocare curiosità una scena dopo l'altra.
Cosa aggiungere se non consigliare senza pensarci due volte la storia del tergicristalli della Ford, come del resto ho già fatto anche con tutti i miei amici su Facebook.
Infatti converrete con me che il social network è diventato uno dei mezzi più affidabili per conoscere prima qualcosa e, detto con sincerità, credo che siano le migliori proposte da andare a trovare.
La sua invenzione parte da un incidente che ha avuto durante il viaggio di nozze con la moglie, quando, per aprire una bottiglia di champagne, il tappo gli finisce nell'occhio sinistro rendendolo in parte cieco.
Per fortuna il professore universitario grazie al brevetto ed alla sua perseveranza nella battaglia legale (tra l'altro anche senza avvocato, visto che nessuno crede a fondo nel caso e prende da solo le sue difese), dopo tanti anni riesce ad ottenere un risarcimento di molti milioni dalla Ford per l'idea rubata dei tergicristalli elettrici ad intermittenza e soprattutto il riconoscimento del suo genio brevettato.
Flash of genius è una di quelle idee molto belle, avvincenti e capace di provocare curiosità una scena dopo l'altra.
Cosa aggiungere se non consigliare senza pensarci due volte la storia del tergicristalli della Ford, come del resto ho già fatto anche con tutti i miei amici su Facebook.
Infatti converrete con me che il social network è diventato uno dei mezzi più affidabili per conoscere prima qualcosa e, detto con sincerità, credo che siano le migliori proposte da andare a trovare.
29/05/09
I viaggiatori la fantascienza di Sliders
Ultimamente mi è presa una fissa per i telefilm ed in particolar modo per le serie televisive degli anni '80 e '90, come quella statunitense chiamata I Viaggiatori, il titolo originale è Sliders.
Chiaramente di fantascienza, gli episodi sono incentrati sulla ipotetica realizzazione del ponte di Einstein-Rosen.
I protagonisti affrontano viaggi, spesso pericolosi ed insoliti, attraverso le dimensioni parallele della loro realtà.
Cosa dire, quando lo guardavo in tv sul piccolo schermo ne ero molto attratto ed aspettavo con molta impazienza i nuovi episodi che si facevano il pomeriggio su Telenorba se non ricordo male, le repliche poi andarono anche di notte.
Come l'ho ricoperto? Ero su Facebook ed un amico mi ha suggerito il gruppo di questo genere, mi sono iscritto ed eccomi qua a cercare le stagioni, che sono 5 e in Italia sono andate in onda dal 2000 al 2003, anche se originariamente sono state prodotte dall'anno 1995.
Questa specie di macchina del tempo fatta da un vortice temporale che si apre con il timer di un telecomando è stata inventata da Quinn Mallory (l'attore è Jerry O'Connell che aveva interpretato qualche anno prima il telefilm di successo "Il mio amico Ultraman"), tra i protagonisti principali insieme al cantante di colore Rembrandt "Crying Man" Brown (Cleavant Derricks), al Professor Maximillian P. Arturo (John Rhys-Davies), e la ragazza Sabrina Lloyd (Kary Wuhrer).
Per chi adora le serie tv anni '90 con i viaggi nel tempo, la fantascienza di Sliders è da rivedere, io l'ho appena ritrovato e sto guardando qualche puntata in questi giorni.
Chiaramente di fantascienza, gli episodi sono incentrati sulla ipotetica realizzazione del ponte di Einstein-Rosen.
I protagonisti affrontano viaggi, spesso pericolosi ed insoliti, attraverso le dimensioni parallele della loro realtà.
Cosa dire, quando lo guardavo in tv sul piccolo schermo ne ero molto attratto ed aspettavo con molta impazienza i nuovi episodi che si facevano il pomeriggio su Telenorba se non ricordo male, le repliche poi andarono anche di notte.
Come l'ho ricoperto? Ero su Facebook ed un amico mi ha suggerito il gruppo di questo genere, mi sono iscritto ed eccomi qua a cercare le stagioni, che sono 5 e in Italia sono andate in onda dal 2000 al 2003, anche se originariamente sono state prodotte dall'anno 1995.
Questa specie di macchina del tempo fatta da un vortice temporale che si apre con il timer di un telecomando è stata inventata da Quinn Mallory (l'attore è Jerry O'Connell che aveva interpretato qualche anno prima il telefilm di successo "Il mio amico Ultraman"), tra i protagonisti principali insieme al cantante di colore Rembrandt "Crying Man" Brown (Cleavant Derricks), al Professor Maximillian P. Arturo (John Rhys-Davies), e la ragazza Sabrina Lloyd (Kary Wuhrer).
Per chi adora le serie tv anni '90 con i viaggi nel tempo, la fantascienza di Sliders è da rivedere, io l'ho appena ritrovato e sto guardando qualche puntata in questi giorni.
03/05/09
V Visitors serie tv anni '80 di fantascienza
Sembra strano non aver ancora trovato una pagina dedicata alla miniserie tv di V Visitors su Facebook Italia, eppure questo telefilm ha avuto (almeno per la prima parte) molto successo nella nostra nazione.
Nella prima puntata intitolata semplicemente V si vedono decine di dischi volanti posizionarsi sulle principali città del mondo, poi gli alieni si mettono in contatto con i terrestri dicendo di essere venuti sulla terra in pace, ma il reporter televisivo Mike Donovan scopre che in realtà i Visitatori vogliono conquistare il mondo e dietro l'aspetto simile al loro si nascondono dei lucertoloni che mangiano topi vivi.
Nel frattempo gli scienziati vengono eliminati proprio per impedire agli umani una possibile ribellione ed è molto interessante la memoria storica di un nonno che paragona il comportamento degli alieni Visitors a quello dei nazisti di Hitler con le persecuzioni verso gli ebrei.
Nelle altre puntata Donovan viene catturato sull'astronave madre da Diana, ma uno degli alieni, amico dei terrestri, riesce a farlo fuggire, quando le vere intenzioni escono a galla si forma un gruppo di Resistenza.
Dalla terza alla quinta puntata della serie tv anni '80 (intitolata V: The Final Battle) si vedono battaglie tra la Resistenza e gli alieni e verso la fine la ragazza Robin fa nascere due gemelli.
Una bambina sembra del tutto umana (anche se ha poteri incredibili), mentre l'altra è extraterrestre, poi il bello non voglio togliervelo raccontandolo in questo post.
E' quasi impossibile trovare il Dvd o le Videocassette di questo telefilm.
Questa saga di fantascienza degli anni '80, di recente ha portato un seguito e comunque mi sembrava strano che non erano stati ancora pubblicati dei supporti da collezione in Italia come poteva essere incredibile anche la mancanza di fan tra i gruppi e le pagine di Facebook.
Gli episodi successivi non hanno avuto molto successo, infatti dopo la puntata numero 19 hanno interrotto la trasmissione, ma sembra che stanno preparando un seguito, vedremo. Ecco il video della vecchia sigla.
Nella prima puntata intitolata semplicemente V si vedono decine di dischi volanti posizionarsi sulle principali città del mondo, poi gli alieni si mettono in contatto con i terrestri dicendo di essere venuti sulla terra in pace, ma il reporter televisivo Mike Donovan scopre che in realtà i Visitatori vogliono conquistare il mondo e dietro l'aspetto simile al loro si nascondono dei lucertoloni che mangiano topi vivi.
Nel frattempo gli scienziati vengono eliminati proprio per impedire agli umani una possibile ribellione ed è molto interessante la memoria storica di un nonno che paragona il comportamento degli alieni Visitors a quello dei nazisti di Hitler con le persecuzioni verso gli ebrei.
Nelle altre puntata Donovan viene catturato sull'astronave madre da Diana, ma uno degli alieni, amico dei terrestri, riesce a farlo fuggire, quando le vere intenzioni escono a galla si forma un gruppo di Resistenza.
Dalla terza alla quinta puntata della serie tv anni '80 (intitolata V: The Final Battle) si vedono battaglie tra la Resistenza e gli alieni e verso la fine la ragazza Robin fa nascere due gemelli.
Una bambina sembra del tutto umana (anche se ha poteri incredibili), mentre l'altra è extraterrestre, poi il bello non voglio togliervelo raccontandolo in questo post.
E' quasi impossibile trovare il Dvd o le Videocassette di questo telefilm.
Questa saga di fantascienza degli anni '80, di recente ha portato un seguito e comunque mi sembrava strano che non erano stati ancora pubblicati dei supporti da collezione in Italia come poteva essere incredibile anche la mancanza di fan tra i gruppi e le pagine di Facebook.
Gli episodi successivi non hanno avuto molto successo, infatti dopo la puntata numero 19 hanno interrotto la trasmissione, ma sembra che stanno preparando un seguito, vedremo. Ecco il video della vecchia sigla.
22/04/09
Beverly Hills 90210 serie televisiva
Quest'anno mi sono fatta prendere dalla serie televisiva che viene trasmessa su Rai 4, creata da Aaron Spelling e Darren Star degli anni 90, il titolo non vi sarà nuovo, perché Beverly Hills 90210 ha appassionato tanti di quei ragazzi di quella generazione che i personaggi erano diventati degli idoli al punto che si compravano i poster da appendere nelle camerette, maglie, libri e tanti altri articoli e gadgets del telefilm.
Da un po' di tempo stanno mandando le stagioni in onda e non me ne sto perdendo nemmeno una, però non voglio finire come quando lo mandarono su Mediaset (su Italia 1) che mi persi alcune puntate perché nel 1991 non tutti avevamo il videoregistratore come adesso.
E' divertente rivedere i personaggi come la famiglia Walsh con i fratelli gemelli Branda e Brendon, la madre Cindy e il padre Jim, entrambi che raffigurano un esempio di genitori all'antica e tradizionali in un certo senso, ma sempre pronti a dare consigli e insegnamenti saggi ai figli e agli amici.
Kelly Taylor era la biondina di punta del programma, una bellezza californiana per quei tempi, amante dello shopping, delle frivolezze ma non solo, un po' come Steve Sanders grande amico di Brendon Walsh.
Donna Martin (il vero nome è Tori Spelling) tra l'altro è anche la figlia del produttore, piena di soldi nella vita reale, dunque non solo nella finzione del ricco quartiere di Los Angeles California, Beverly Hills 90210, appunto come il nome del telefilm.
Andrea Zuckerman è l'intellettuale del gruppo di amici e nella prima serie è un esempio importante di dedizione allo studio e alle attività extra scolastiche, come quella di far parte di una redazione per un giornale scolastico.
Personaggio di punta della serie tv è Dylan McKay (al secolo Luke Perry) che diventa un simbolo per la generazione degli anni novanta per il suo modo di fare e il look trasgressivo un po' alla James Dean, idolo americano e in tutto il mondo.
E' davvero stimolante poter rivedere le puntate e notare come stavano avanti in California, infatti adesso può sembrare normale quello che fanno i ragazzi ma, credetemi, quasi 20 anni fa in Italia erano cose lontane anni luce.
Ed è anche una soddisfazione sapere che gli argomenti sono tutti importanti per la vita sociale dei giovani, mentre adesso si è attenti quasi in tutto all'apparenza e ai reality show dove si mostra tutto e si lanciano pochi messaggi istruttivi o addirittura nessuno. Ricordiamo anche la mitica sigla.
Da un po' di tempo stanno mandando le stagioni in onda e non me ne sto perdendo nemmeno una, però non voglio finire come quando lo mandarono su Mediaset (su Italia 1) che mi persi alcune puntate perché nel 1991 non tutti avevamo il videoregistratore come adesso.
E' divertente rivedere i personaggi come la famiglia Walsh con i fratelli gemelli Branda e Brendon, la madre Cindy e il padre Jim, entrambi che raffigurano un esempio di genitori all'antica e tradizionali in un certo senso, ma sempre pronti a dare consigli e insegnamenti saggi ai figli e agli amici.
Kelly Taylor era la biondina di punta del programma, una bellezza californiana per quei tempi, amante dello shopping, delle frivolezze ma non solo, un po' come Steve Sanders grande amico di Brendon Walsh.
Donna Martin (il vero nome è Tori Spelling) tra l'altro è anche la figlia del produttore, piena di soldi nella vita reale, dunque non solo nella finzione del ricco quartiere di Los Angeles California, Beverly Hills 90210, appunto come il nome del telefilm.
Andrea Zuckerman è l'intellettuale del gruppo di amici e nella prima serie è un esempio importante di dedizione allo studio e alle attività extra scolastiche, come quella di far parte di una redazione per un giornale scolastico.
Personaggio di punta della serie tv è Dylan McKay (al secolo Luke Perry) che diventa un simbolo per la generazione degli anni novanta per il suo modo di fare e il look trasgressivo un po' alla James Dean, idolo americano e in tutto il mondo.
E' davvero stimolante poter rivedere le puntate e notare come stavano avanti in California, infatti adesso può sembrare normale quello che fanno i ragazzi ma, credetemi, quasi 20 anni fa in Italia erano cose lontane anni luce.
Ed è anche una soddisfazione sapere che gli argomenti sono tutti importanti per la vita sociale dei giovani, mentre adesso si è attenti quasi in tutto all'apparenza e ai reality show dove si mostra tutto e si lanciano pochi messaggi istruttivi o addirittura nessuno. Ricordiamo anche la mitica sigla.
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